30 Aprile 2024

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L’INPS aggiorna l’utility ANF

L’INPS aggiorna l’utility ANF. Nei giorni scorsi, come noto, l’INPS ha rilasciato l’applicativo per la consultazione degli importi relativi agli assegni per il nucleo familiare. Con il messaggio n. 1777/2019 l’INPS ha, poi, fornito le istruzioni operative per i datori di lavoro.

La nuova funzionalità, disponibile all’interno del cassetto previdenziale aziendale, consente di effettuare la ricerca in due modalità:

  1. Ricerca puntuale per singolo lavoratore (inserendo matricola e codice fiscale);
  2. Ricerca massiva per tutti i lavoratori di una determinata azienda che hanno presentato domanda.

Nel primo caso l’utente deve inserire la matricola aziendale di interesse, il codice fiscale del lavoratore e il periodo rispetto al quale si vogliono conoscere i massimali ANF giornalieri e mensili spettanti ai fini della compilazione del flusso Uniemens.

Nel secondo caso l’utente deve inserire la matricola aziendale di interesse e uno specifico mese di competenza per il quale si vuole effettuare la ricerca.

In origine l’applicativo INPS consentiva, in caso di ricerca puntuale, di effettuare la verifica per un periodo massimo di sei mesi; in caso di ricerca massiva per più lavoratori la procedura restituiva, invece, gli importi della sola mensilità di competenza per la quale la ricerca stessa veniva effettuata. Nessuna informazione veniva rilasciata in merito ad eventuali arretrati

Tale sistema di consultazione, se così fosse rimasto, avrebbe sicuramente creato delle evidenti difficoltà nella gestione degli ANF, soprattutto per quelle aziende di grandi dimensioni.

Aziende a professionisti per la gestione degli ANF avrebbero dovuto, paradossalmente, effettuare 60 richieste di file massivi tenuto conto della prescrizione quinquennale del diritto.

L’applicativo risulta, invece, ora essere stato implementato dall’INPS consentendo, nello specifico, di effettuare la ricerca per un massimo di dodici mesi (in caso di ricerca puntuale); in caso di ricerca massiva la procedura ora, invece, restituisce anche gli importi arretrati e non più soltanto quelli del mese di competenza per i quali la verifica viene effettuata.

Entrambe le modalità di consultazione consentono di esportare i dati in formato xml.

L’implementazione del sistema rappresenta sicuramente un importante passo e si muove nel segno di una sempre più completa digitalizzazione dei servizi offerti dall’INPS.

Inoltre, l’INPS ha reso noto, in alcune risposte date ai consulenti del lavoro, che la valorizzazione delle informazioni non restituite dall’applicativo ma richieste in Uniemens sarà resa non obbligatoria a partire dalla competenza del mese di aprile 2019.

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