Una festa in busta paga. Si celebra il Primo maggio in Italia e in molti Paesi del mondo la festa dei lavoratori, valutata in busta pagacome una festività.
Dal punto degli adempimenti dei datori di lavoro la giornata viene trattata diversamente in busta paga a seconda se la festività sia goduta o meno, secondo quanto stabilito dalla legge 260/1949.
Nel 2023, il 1° maggio cade di lunedì. In linea di massima il datore di lavoro non ha adempimenti particolari da intraprendere in quanto, salvo diverse indicazioni del CCNL, la giornata per i lavoratori retribuiti in misura fissa mensile fa già parte della normale retribuzione.
Per i lavoratori non retribuiti in misura fissa, invece compete una quota di retribuzione che si determina ragguagliandola a quella corrispondente ad un sesto dell’orario normale settimanale.
Nel caso in cui un soggetto lavori nella suddetta giornata festiva, oltre alla normale retribuzione, spetta anche la maggiorazione prevista dal CCNL per il lavoro prestato in una giornata festiva.
La retribuzione erogata per la festività costituisce comunque sempre un’imponibile ai fini fiscali e contributivi.
La retribuzione concessa per la festività costituirà comunque imponibile ai fini fiscali e contributivi.
Una festa in busta paga.