Cassazione: in assenza di prova della riorganizzazione aziendale è illegittimo il demansionamento. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3131 del 02.02.23, ha stabilito l’illegittimità dell’assegnazione al lavoratore di mansioni appartenenti ad un livello di inquadramento inferiore in assenza di prova di una riorganizzazione aziendale destinata a influire sulla posizione di lavoro ricoperta dalla lavoratrice.
La Corte d’Appello, a fronte del ricorso in giudizio di una dipendente destinata a mansioni inferiori, accertava l’illegittimità del demansionamento della lavoratrice dipendente in quanto in quanto la parte datoriale non aveva fornito prova della necessità di riduzione del numero dei team leader aziendali, assegnando in seguito il medesimo ruolo ad altri dipendenti.
La Corte di Cassazione, in accordo con la pronuncia di merito, confermava l’illegittimità del demansionamento della lavoratrice in quanto non veniva provata la riorganizzazione aziendale destinata a influire sulla posizione che ricopriva in precedenza la stessa.
Sulla base dei suddetti presupporti, l’azienda è stata condannata alla liquidazione del risarcimento del danno subito e alla riassegnazione delle mansioni originariamente svolte dalla lavoratrice.
Cassazione: in assenza di prova della riorganizzazione aziendale è illegittimo il demansionamento.