Cassazione: demansionamento e acquiescenza. Con l’ordinanza n.16594/2020 la Corte di Cassazione si pronuncia sul tema del demansionamento all’interno della stessa qualifica contrattuale.
Con tale sentenza la Corte afferma l’illegittimità di spostare un lavoratore da mansioni di concetto a quelle manuali, anche se ciò avviene all’interno della medesima qualifica contrattuale.
Per la Corte non è sufficiente che il datore di lavoro adduca alla mera acquiescenza del lavoratore ai nuovi compiti assegnati basata sul decorso di un certo lasso di tempo comportando, quindi, una violazione dello jus variandi.
Per i giudici “l’acquiescenza tacita nei confronti di un provvedimento, nel diritto amministrativo come in quello processuale civile, è configurabile solo in presenza di un comportamento che appaia inequivocabilmente incompatibile con la volontà d’impugnare il provvedimento stesso”.
“Non può bastare, a tal fine, un atteggiamento di mera tolleranza contingente e neppure il compimento di atti resi necessari e opportuni, nell’immediato dall’esistenza del suddetto provvedimento […]”.
Cassazione: demansionamento e acquiescenza