Con sentenza n. 7844/2018, la Corte di Cassazione ha affermato che anche le sole situazioni “stressogene”, non riconducibili direttamente alle ipotesi di mobbing, possano comportare un risarcimento del danno per i lavoratori coinvolti.
In tal senso viene sottolineato che il datore di lavoro “è tenuto ad evitare situazioni “stressogene” che diano origine ad una situazione che possa, presuntivamente, ricondurre a una forma di danno alla salute anche in caso di mancata prova di un preciso intento persecutorio. Lo stress forzato può arrivare dalla costrizione della vittima a lavorare in un ambiente ostile, per incuria e disinteresse del suo benessere lavorativo“.
Fonte: Corte di Cassazione