Donazione sangue: come funzionano i permessi?
Ai lavoratori dipendenti che si assentano dal lavoro per donazione sangue è riconosciuto il diritto ad una giornata di riposo e alla relativa retribuzione. La normativa di riferimento, per questa particolare tipologia di permessi, è rappresentata dal Decreto Ministeriale 8 aprile 1968.
Per poter usufruire dei permessi è necessario che la donazione sia gratuita. Questi permessi, pur essendo erogati dal datore di lavoro, sono coperti dall’INPS. La fruizione del permesso non è, però, automatica da parte del lavoratore; quest’ultimo è tenuto a presentare al proprio datore di lavoro tutta la documentazione necessaria. Si tratta, nello specifico, dei seguenti documenti:
- attestazione relativa alla gratuità della donazione;
- richiesta di voler fruire della giornata di riposo;
- certificato del medico che ha effettuato il prelievo.
È il datore di lavoro, quindi, che anticipa la retribuzione al dipendente per le ore non lavorate per poi recuperarla mediante conguaglio. Si precisa che le giornate di permesso per donazione sangue sono coperte da contribuzione figurativa e quindi utili ai fini pensionistici.
Per i datori di lavoro che non sono tenuti alla denuncia contributiva è prevista la richiesta di rimborso tramite pagamento anticipato.