30 Aprile 2024

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Reddito di cittadinanza: gestione delle prestazioni sospese

L’Inps, con il messaggio n. 3510 del 6 ottobre 2023, fornisce le istruzioni da seguire per i nuclei familiari che, nonostante il raggiungimento dei sette mesi massimi di fruizione del Reddito di Cittadinanza, hanno maturano i requisiti per la prosecuzione della fruizione del beneficio.

I requisiti per la fruizione del beneficio

Come previsto dall’1, co. 314, della legge di Bilancio 2023, e dell’articolo 13, comma 5, del dl n. 48/2023, per non incorrere nella sospensione della misura, i nuclei familiari devono avere al loro interno uno dei seguenti componenti:

  • persone con disabilità, come definite ai sensi del regolamento di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159;
  • minorenni;
  • persone con almeno sessant’anni di età;
  • percettori che risultino presi in carico dai servizi sociali in quanto non attivabili al lavoro, come comunicati all’INPS tramite la piattaforma GePI entro il 31 ottobre 2023.

Qualora i requisiti per il proseguimento dell’erogazione della misura maturino in un momento successivo rispetto al mese di sospensione (ad esempio, prestazione sospesa a luglio 2023 e requisito maturato a settembre 2023) è necessaria la presentazione di una nuova domanda.

Nel caso in cui, invece, i requisiti necessari per la continuazione della fruizione della misura maturino prima della settima mensilità, o nel mese successivo, l’erogazione della prestazione prosegue senza soluzione di continuità, in quanto la rilevazione della condizione da parte dell’Istituto avviene in modo automatico.  Anche in caso di nascita di un figlio o in presenza di una nuova disabilità accertata, se la nuova dichiarazione sostitutiva unica (DSU) è presentata entro il settimo mese di fruizione del Reddito di cittadinanza o in quello successivo, l’erogazione del beneficio prosegue automaticamente, senza soluzione di continuità.

Infine, la ripresa dell’erogazione prestazione del RdC resta confermata nel caso in cui sia comunicato all’Istituto Previdenziale entro il 31 ottobre 2023, tramite la piattaforma GePI, la presa in carico del nucleo familiare da parte dei servizi sociali.

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