Contro l’evasione fiscale: lotta al contante in cinque mosse. Uno dei temi principali del decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio 2020 (D.L. 26 ottobre 2019, n. 124), è la lotta all’evasione, che verrebbe condotta in particolare con la limitazione dell’uso del contante mediante l’introduzione di cinque articoli dedicati:
- Art 18 (co. 1): dispone riduzione della soglia per il libero trasferimento di contante dagli attuali 3.000 euro a 2.000, nel periodo che va dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, e a 1.000 euro dal 1° gennaio 2021, e (co. 2) adatta a tali limiti il minimo edittale della sanzione applicabile in caso di violazione.
- Art 19: prevede rafforzamento della lotteria degli scontrini (art. 1, co. 540, legge n. 232/2016) con l’introduzione di nuovi premi ed estrazioni aggiuntive, per un ammontare di 45 milioni di euro; in relazione a queste possibili vincite è previsto un regime fiscale agevolato che esclude qualsiasi prelievo erariale alla fonte.
- Art 20: prevede la comminazione di una sanzione da 100 a 500 euro per gli esercenti che impediscono la partecipazione al gioco, rifiutandosi di trasmettere nel sistema il codice fiscale dell’acquirente.
- Art 22: prevede per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni, con un ammontare di ricavi e compensi non superiori a 400 mila euro, un credito d’imposta del 30% delle commissioni addebitate dagli operatori finanziari per le transazioni effettuate con carta di credito, debito o prepagate, da utilizzare esclusivamente in compensazione ai sensi dell’art. 17, D.Lgs. n. 241/1997, e da indicare nella dichiarazione dei redditi del periodo d’imposta di maturazione del credito in quelle degli esercizi successivi per segnalarne l’utilizzo. Importante sottolineare che tale agevolazione è subordinata al via libera della Commissione UE che deve verificare la non violazione delle norme sugli aiuti di stato (art. 107 e 108 TFUE e del regolamento UE n. 1407/2013).
- Art 23: Prevede una sanzione per la mancata accettazione di un pagamento di qualsiasi importo effettuato con una carta, pari a 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione.
Tali dispositivi normativi, secondo le previsioni, permetterebbero di recuperare entro il 2025 tra gli 11,3 e i 63,5 miliardi di euro di economia sommersa e tra i 6 e i 28 miliardi di euro di VAT gap (differenza tra quanto lo Stato prevede di incassare con l’IVA e quanto incassa realmente).
Contro l’evasione fiscale: lotta al contante in cinque mosse.