Cassazione: nesso causale tra uso del cellulare di servizio e danno biologico. La Corte d’Appello di Torino, con sentenza n. 519 depositata il 3 novembre 2022, ha confermato la condanna di primo grado nei confronti dell’INAIL al pagamento di una rendita per malattia professionale proporzionata all’invalidità permanente del lavoratore affetto da neurinoma del nervo acustico causato dall’esposizione lavorativa a radiofrequenze.
La Corte d’Appello ha rilevato l’esistenza di un elevato grado di probabilità tra l’insorgenza del tumore e il prolungato utilizzo del telefono cellulare di servizio. Ciò a causa dell’esposizione a radiofrequenze intense e nocive e in relazione all’ esclusione dell’intervento di fattori causali alternativi. Secondo la Corte, quindi, in assenza di possibili cause, esiste la presenza di un unico fattore di rischio costituito dall’esposizione prolungata a radiofrequenze.
Sulla base dei suddetti presupposti, la Corte d’Appello di Torino ha confermato la decisione di primo grado che prevedeva la condanna nei confronti dell’INAIL al pagamento di una rendita per malattia professionale al lavoratore, ora in pensione, per un ammontare di circa 400 euro mensili.
Cassazione: nesso causale tra uso del cellulare di servizio e danno biologico.