Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha precisato con la nota n.13254 di pochi giorni fa che la presenza di componenti con grado di invalidità 45 – 66% nei nuclei familiari consente il mantenimento del reddito di cittadinanza fino al 31/12/2023.
L’interpretazione del ministero parte da quanto previsto dal decreto legge n. 48/2023, poi legge n. 85/2023, secondo il quale ai nuclei familiari al cui interno sono presenti persone con disabilità, minorenni o persone con almeno 60 anni di età non si applica il limite delle 7 mensilità di utilizzo nell’anno, fermo restando il limite di fruizione del beneficio al 31 dicembre prossimo.
Il dicastero prevede quindi la sussistenza in favore dei nuclei con grado di invalidità compreso tra il 45 e il 66% “del diritto alla valutazione da parte dei servizi sociali, ai fini della eventuale prosecuzione della fruizione del reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023, indipendentemente dall’attivazione di misure di politica attiva”.
Come precisato, i nuclei al cui interno sono presenti componenti con grado di invalidità 45 – 66%, presenti sulla piattaforma GePI con stato beneficio sospeso, hanno carattere prioritario e “i servizi sociali entro e non oltre il 31 ottobre 2023, dovranno finalizzare l’analisi preliminare con esito diverso da A affinché la comunicazione di avvenuta presa in carico possa essere trasmessa all’INPS tramite la piattaforma GePI”.