L’Italia si mostra diversa. Dal lavoro ai giovanissimi. L’evoluzione dell’occupazione negli ultimi venti anni. Vent’anni in cui tutto è cambiato. Dal 2004 al 2023 la composizione per età dell’occupazione in Italia è strutturalmente cambiata. Lo sostiene l’Istat nel suo rapporto annuale.
Il saldo osservato (+5,7 per cento) è la sintesi di un calo di oltre due milioni di occupati tra i giovani di 15-34 anni e di un milione tra i 35 e i 49 anni, più che compensato dall’aumento di 4 milioni e mezzo di occupati di oltre 50 anni. I cambiamenti riflettono infatti gli aspetti demografici, la diffusione dell’istruzione terziaria e il prolungamento della vita lavorativa.
I divari del territorio italiano e la crescita dell’occupazione nelle maggiori economie europee tra gli altri approfondimenti specifici.
Indagine “Bambini e ragazzi”
Diffusa ieri anche l’indagine di Istat ‘Bambini e ragazzi’ 2023 che analizza una fascia di popolazione che guarda al futuro, quella compresa tra gli 11 e i 19 anni.
Tra i giovanissimi interpellati dall’Istituto Nazionale di Statistica, la maggior parte vede infatti il futuro in coppia (74,5%) e molti pensano al matrimonio (72,5%) mentre desidera avere figli il 69,4%. Quasi il 20% si dichiara a favore di più figli,
Lo spiraglio all’orizzonte: i giovanissimi
Nonostante il calo delle nascite degli ultimi anni e la conferma di una popolazione sempre più composta da anziani, in Italia la ripresa sembra possibile.