Il Governo ha iniziato a riflettere sulla trasformazione dell’organizzazione lavorativa scrive oggi il quotidiano economico Sole 24 ore.
Balzati in primo piano dopo l’emergenza sanitaria da Covid 19: sono la flessibilità lavorativa e l’alternanza vita, lavoro e produttività arrivati di recente nell’ordinamento giuridico italiano.
Con il Dlgs 66 del 2023 il legislatore ha introdotto per il lavoratore la possibilità di organizzare la propria prestazione lavorativa oltre e fuori gli orari di servizio (se compatibile con il ruolo professionale).
Ne scrive oggi il Sole 24 Ore nell’articolo “Addio al cartellino, il lavoro per obiettivi è la nuova frontiera”.
In tempi di post pandemia e crisi economica in tanti hanno riscoperto il valore della vita privata e del tempo da dedicare ai propri interessi, mettendo in discussione il concetto di rigidità delle “8 ore lavorative”.
L’evoluzione veloce e inarrestabile delle tecnologie permette a parecchi di svolgere le proprie mansioni un po’ ovunque e di lasciare quasi in via definitiva la vita da ufficio.
I confini del lavoro si stanno spostando e oggi non si parla più di 8 ore, ma di obiettivi e di lavoro da remoto.
Questo orientamento è preso in considerazione soprattutto nelle aziende più evolute, dove vive maggiore possibilità di negoziare accordi di lavoro agile tra datori e dipendenti.
Questa modalità lavorativa presuppone il superamento dei concetti classici di tempo e spazio e avvicina il lavoro subordinato a quello autonomo. Gli obiettivi lavorativi diventano misurabili in base al risultato raggiunto e non al tempo impiegato per realizzare un progetto.
Ma per rendere questa forma di lavoro nuova una realtà operativa, sarà necessario lavorare su una competenza imprescindibile, e forse difficile: la fiducia.
Lavorare per obiettivi significa saperli definire e poi creare un sistema di comunicazione tra le persone che fanno parte dell’ecosistema aziendale, lasciando alle spalle un’organizzazione basata sul controllo della presenza e dal cartellino “marca tempo”.
Uno sguardo futuro che potrebbe garantire ai lavoratori serenità e libertà nei tempi di vita-lavoro, e soprattutto il riconoscimento nei progetti realizzati, senza vincoli di orari rigidi, grigi e uguali per tutti.
Stop cartellino marca tempo: si guarda agli obiettivi.