Costo del lavoro: ottimizzarlo premia l’azienda. La gestione del costo del personale è elemento fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi economici di qualsiasi azienda ed in maniera particolare per quelle che operano in settori che hanno alta incidenza di manodopera come quelle industriali e dei servizi.
Il costo annuo del personale è dato dalla sommatoria di:
- Retribuzioni correnti, dirette o indirette;
- Retribuzioni differite, incluso il Tfr;
- Contribuzione a carico dell’azienda;
- Incidenza del costo della manodopera sull’IRAP.
È necessario dover considerare anche altri costi, accessori o indiretti, che sostenuti ogni giorno concorrono ad accrescere il costo del personale; si fa riferimento, ad esempio, al servizio mensa, le pulizie, spese di gestione del personale ed eventuali costi riconducibili a contenziosi.
Pianificazione delle assunzioni: una via da percorrere per ridurre il costo del lavoro, consiste nell’effettuare una ordinata pianificazione dei fabbisogni, con l’assunzione di lavoratori che portino in dote agevolazioni contributive, normative o economiche.
Occorre sottolineare che la fruizione delle agevolazioni legate all’assunzione di categorie di lavoratori svantaggiati è ammessa a condizione che:
- Siano soddisfatti i requisiti soggettivi richiesti al lavoratore;
- L’azienda sia in possesso del Durc regolare;
- Siano rispettati i principi generali previsti per la fruizione degli incentivi (D. lgs. N. 150/2015, articolo 31).
A queste condizioni se ne possono aggiungere altre quali il rispetto del “de minimis” e la realizzazione di un incremento occupazionale espresso in Unità di lavoro annuo, in determinati casi di agevolazioni contributive.
Fringe benefits: come noto, molti datori di lavoro riconoscono compensi in natura ai lavoratori, che si vanno ad aggiungere alla normale retribuzione in denaro.
I fringe benefit, da un lato possono esprimere una opportunità di risparmio fiscale e contributivo, dall’altro possono rappresentare un “valore aggiunto” dal quale il lavoratore può trarre maggiore soddisfazione rispetto ad un equivalente ammontare in denaro.
Welfare aziendale: viene definito come l’insieme dei benefici che una azienda può riconoscere ai propri lavoratori con la specifica finalità di soddisfare esigenze delle persone e dei loro familiari.
A livello fiscale e quindi in termini di vantaggi di costo, queste iniziative godono di un favorevole trattamento fiscale, a patto che vengano rispettate le condizioni espresse dalle norme fiscali, quale ad esempio l’articolo 51 del TUIR.
Può quindi accadere che la previsione di incentivi premiali possano essere assoggettati ai fini IRPEF con una imposta sostitutiva con aliquota del 10% oppure la totale esenzione nel caso in cui il lavoratore scelga la conversione del premio monetario in uno o più beni o servizi scelti nell’ambito di un paniere appositamente definito.
In conclusione, le aziende più strutturate, mediante l’utilizzazione degli strumenti sopra citati, hanno ampie possibilità per la riduzione del costo del lavoro e per la realizzazione di iniziative volte al miglioramento della qualità della vita di lavoratori e famiglie dei lavoratori stessi, che vanno oltre il normale incentivo economico, soggetto a normale contribuzione e tassazione.
Costo del lavoro: ottimizzarlo premia l’azienda.