Cassazione: legittimo il licenziamento per violazione dell’obbligo di fedeltà con la concorrenza. La Corte di Cassazione, con ordinanza n. 11172/2022, ha stabilito la legittimità del licenziamento per giusta causa di un dirigente che cerca di avviare contatti con società concorrenti al fine di acquistare la partecipazione al capitale sociale delle stesse, all’insaputa della società datrice di lavoro.
La Corte di Cassazione ha ribadito che il dovere di fedeltà del dipendente ha un contenuto più ampio di quello desumibile dall’art. 2105 cod. civ, dovendo tale precetto integrarsi con il principio di correttezza e buona fede e venendo, a tal fine, in rilievo anche la mera potenzialità lesiva della condotta. Secondo i giudici, il dirigente si sarebbe dovuto astenere dal mettere in atto comportamenti vietati dall’art. 2105 c.c. ed anche, dal realizzare qualsiasi attività in grado di produrre un danno per il datore di lavoro, avendo la sua posizione di dirigente una potenzialità lesiva maggiore.
Cassazione: legittimo il licenziamento per violazione dell’obbligo di fedeltà con la concorrenza.