La gestione della festività pasquale in busta paga. Il lunedì dopo Pasqua, per legge, è considerato come una festività infrasettimanale. Pertanto, i datori di lavoro devono gestire questa festività all’interno dei cedolini, secondo quanto previsto dalle disposizioni normative di riferimento e le specifiche contenute all’interno della contrattazione collettiva applicata.
Le festività godute, che non coincidono con la domenica, non comportano il riconoscimento di un trattamento economico aggiuntivo a favore del dipendente, in quanto detta festività viene già considerata nello stipendio mensile corrisposto al lavoratore.
Per quanto concerne la Santa Pasqua, considerata come una festività mobile, pur essendo una festività nazionale coincidente sempre con la giornata di domenica, non determina generalmente il riconoscimento di quote aggiuntive della retribuzione.
Fermo restando però che, è sempre bene verificare quanto previsto dal Ccnl applicato o da eventuali contrattazioni territoriali o aziendali di riferimento, in quanto è possibile riscontrare una disciplina migliorativa nei riguardi del dipendente, tale da prevedere il pagamento anche di questa giornata.
Se il dipendente dovesse lavorare nella giornata di festa, oltre al compenso spettante verrà riconosciuto anche un elemento aggiuntivo dato dal lavoro festivo, determinato secondo le percentuali riscontrate all’interno della contrattazione collettiva applicata.
Dal punto di vista fiscale e previdenziale, gli emolumenti erogati in ragione delle festività, concorrono a formare l’imponibile previdenziale e fiscale del mese, su cui calcolare la ritenuta previdenziale e fiscale.
La gestione della festività pasquale in busta paga.