1 Maggio 2024

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Soppressione o semplificazione del modello 770? Il disegno di legge e il parere dell’Agenzia delle Entrate

Lo scorso 7 novembre si è tenuta l’audizione del Direttore dell’Agenzia delle Entrate in merito al disegno di legge sulla semplificazione fiscale (disegno di legge A.C. 1074). Durante l’audizione il Direttore è intervenuto sulle misure previste dal disegno di legge che risultano connesse all’attività dell’Agenzia, tra queste la proposta di abolizione del modello 770.

L’art. 6 del disegno di legge, al comma 3, lettera b prevede:

  1. b) sono disposte la soppressione del modello dichiarativo 770 e la contestuale integrazione del modello F24 con l’indicazione del codice fiscale del contribuente nei cui riguardi è stata effettuata la ritenuta d’acconto.

Sostanzialmente la proposta di legge sembra voler introdurre una sorta di mensilizzazione con l’indicazione per ogni contribuente del valore della ritenuta versata direttamente sul modello di versamento, che ovviamente si comporrebbe di tanti moduli quanti sono i percipienti del mese. Si tratterebbe di una riforma epocale perché, oltre a sopprimere la classica dichiarazione annuale dei sostituti di imposta, già snellita dall’introduzione della Certificazione Unica, rispolvererebbe un vecchio progetto che era quello del 770 mensile. Lo strumento scelto nel disegno di legge però non appare felicissimo, infatti difficilmente immaginiamo un modello F24 per dipendente che porterebbe a un flusso di dati enorme.

Le stesse perplessità sono state esposte dal Direttore dell’Agenzia in sede di audizione:

“L’inserimento del codice fiscale del contribuente, che ha subito la ritenuta, nel modello F24, non consentirebbe l’acquisizione di tutte le informazioni che sono riportate nel Modello 770. Sul piano degli adempimenti graverebbe sul sostituto di imposta l’onere di predisporre mensilmente il modello F24, compilando un rigo per ciascun percipiente, con una elencazione che potrebbe arrivare a migliaia di posizioni (si pensi ai grandi datori di lavoro), mentre attualmente sul modello si riportano solo valoro complessivi, distinti per categoria reddituale.”

Oltre questi argomenti, il direttore ha segnalato problemi relativi al possibile proliferare di errori nei modelli F24, ad esempio per erroneo codice fiscale del percipiente o erronea ritenuta, nonché problemi legati all’accertamento, essendo presente nel modello F24 solo la ritenuta versata, ma non la ritenuta effettuata.

Quale soluzione allora per il superamento del modello 770? La proposta dell’Agenzia che leggiamo nel resoconto dell’audizione è la seguente:

“Una semplificazione, parziale ma significativa, degli adempimenti dei sostituti d’imposta, si potrebbe realizzare eliminando dal Modello 770 le tipologie di reddito più ricorrenti, cioè quelle riguardanti il lavoro dipendente ed autonomo e quelle sui pagamenti effettuati dalle amministrazioni di condominio, sostituendole con il versamento mensile delle ritenute attraverso un apposito servizio telematico messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, che preveda l’invio di un elenco contenente le informazioni salienti sul percipiente, nonché le ritenute operate e versate per ciascuna tipologia di reddito.”

In buona sostanza l’Agenzia torna al vecchio progetto del 770 mensile, che era stato accantonato con l’introduzione della Certificazione Unica, proponendo un nuovo servizio telematico che preveda un dettaglio mensile delle ritenute effettuate nel mese. Il proposto servizio, a seguito della trasmissione telematica dei dati delle ritenute operate da parte del sostituto di imposta, andrebbe ad addebitare l’importo delle ritenute da versare direttamente sul conto corrente del sostituto di imposta.

Tale sistema appare sicuramente più agevole, anche se lascia aperte una serie di punti, quali gli aspetti legati ai carenti versamenti, alle sanzioni, al rapporto tra i dati mensili e un’eventuale semplificazione della Certificazione Unica.

Sul punto il cammino appare ancora lungo, tanto che lo stesso Direttore dell’Agenzia ha proposto l’introduzione delle novità a partire dall’anno di imposta 2020.

A cura di La Rocca e Associati 

 

 

 

 

 

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