Con la proposta di direttiva del Parlamento e del Consiglio Europei del 3 ottobre scorso, le istituzioni comunitarie puntano alla protezione contro i rischi dell’esposizione all’amianto.
Le fibre di amianto sono infatti classificate come sostanze cancerogene di categoria 1A a norma del regolamento (CE) n. 1272/2008 e considerate una delle cause dell’insorgere di tumori.
Essenziale quindi che gli strumenti legislativi a livello europeo e nazionale favoriscano l’implementazione di tecnologie d’avanguardia per rilevare la presenza di fibre sottili di amianto, ritenute le più dannose per la salute.
Obiettivo della proposta di revisione è ridurre l’esposizione alle fibre di amianto al livello più basso possibile, anche attraverso l’abbattimento e l’aspirazione delle polveri alla fonte.
Il limite obbligatorio di esposizione professionale, acronimo OEL, diventerebbe dieci volte più basso di quello attuale con un valore soglia ridotto da 0,1 a 0,01 fibre di amianto per cm³.
Tra le condizioni da garantire per la maggiore tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, nuovi dispositivi di protezione individuale e di protezione delle vie respiratorie, pulizia sicura degli indumenti e procedure di decontaminazione.
Sicurezza: esposizione all’amianto, scende in campo l’Europa.