Eccezione per il caso in cui ci sia un solo dipendente in azienda.
Lo ha ricordato il ministero del Lavoro nella risposta fornita all’interpello n. 5 del 2023 formulato dalla Camera di Commercio di Modena.
“Il datore di lavoro deve nominare un preposto e che l’assoggettamento di tutti i compiti di controllo in capo a se stesso deve essere una extrema ratio data dal fatto che l’organizzazione aziendale sia estremamente semplice, ad esempio il caso in cui nell’azienda ci sia un solo dipendente è ovvio che il datore di lavoro avrà in capo tutte i compiti di controllo non potendo di fatto l’unico lavoratore essere il preposto di se stesso”.
Il Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro all’art. 2 definisce la figura del preposto come: “persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa”.
In Italia è in crescita il fenomeno degli infortuni sul lavoro: nei primi 8 mesi del 2023 c’è stato un decremento degli infortuni in itinere e un aumento degli infortuni nei luoghi di lavoro. La media numerica delle vittime è purtroppo alta.