L’Inps, in data 20 luglio 2023, rende nota la pubblicazione dell’Osservatorio di monitoraggio dei flussi di pensionamento relativo ai trattamenti liquidati nel 2022 e nei primi sei mesi del 2023, con rilevazione al 2 luglio 2023, da parte delle principali gestioni amministrate dall’Inps. Le gestioni prese in esame sono: Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD); Coltivatori diretti, mezzadri e coloni; Artigiani e commercianti; Gestione Dipendenti Pubblici (GDP); Lavoratori parasubordinati; Assegni sociali.
Come emerge dai dati dell’Osservatorio Inps il totale delle pensioni erogate nel primo semestre del 2023 è stato 370.136, per un importo medio di 1.168 euro. Quelle con decorrenza nell’intero 2022 sono state 853.842, per un importo medio mensile di 1.180 euro. I predetti valori fanno riferimento alle pensioni di vecchiaia, agli assegni sociali, alle pensioni anticipate, a quelle di invalidità e a quelle ai superstiti delle gestioni prese in esame.
I requisiti delle pensioni
Sia per quanto riguarda il 2022 che il 2023, i requisiti delle pensioni di vecchia e anticipata sono rimasti i medesimi: 67 anni con almeno 20 anni di contributi per la pensione di vecchia e 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne, indipendentemente dall’età, per accedere al trattamento pensionistico con la pensione anticipata.
Come evidenziato dai dati Inps, proprio a causa dell’esaurimento di Quota 100 si è registrano nel 2023 un consistente calo, nel monitoraggio dei flussi di pensionamento, per le pensioni anticipate. Infatti, queste ultime, in tutte le gestione prese in esame, risultano più basse nel primo semestre 2023 rispetto all’anno 2022, attestandosi al 16% in più rispetto a quelle di vecchiaia.
Nel periodo gennaio–giugno 2023, in tutte le gestioni prese in considerazione si registra un numero più basso di liquidazioni di pensioni, ad eccezione degli Assegni Sociali. In particolare, l’Istituto ha riportato i dati relativi a tutte le pensioni liquidate nel corso dei primi sei mesi dell’anno corrente e nell’intero 2022, confrontando sia le singole categorie che le specifiche gestioni.