Per il 62,7% degli italiani il lavoro non è più centrale nella vita delle persone. Emerge dal 57° Rapporto Censis sulla situazione sociale del Paese diffuso oggi. Secondo il rapporto il senso che viene attribuito al lavoro ora discende direttamente dal reddito che se ne ricava.
Il forte rimbalzo dell’economia dopo le restrizioni del 2020 conseguenti alla pandemia ha determinato l’espansione della base occupazionale, con una netta riduzione degli inattivi e delle persone in cerca di lavoro: questo tra i vari aspetti emersi dalle analisi del Censis. I ricercatori hanno tracciato una sorta di mappa del cambiamento.
Nel 2019 il numero delle dimissioni volontarie si attestava poco sopra le 800.000 unità, nel 2022 invece ha superato il milione, con un incremento significativo: +236.000 ovvero +29,2%.
La motivazione che sembra spingere le persone a cercare un lavoro diverso è conseguire un guadagno maggiore (per il 36,2% degli occupati) e l’interesse per prospettive di carriera migliori (36,1%).