Con sentenza n. 82 del 4 gennaio 2018, la Corte di Cassazione ha ribadito che, in tema di demansionamento, il riconoscimento del diritto del lavoratore al risarcimento del danno professionale, biologico o esistenziale che ne deriva non ricorre automaticamente in tutti i casi di inadempimento datoriale, ma solo laddove tale pregiudizio sia allegato e provato.
Premesso ciò, la Suprema Corte ha affermato che le prove possono essere riportate anche con presunzioni semplici e massime di comune esperienza. Si fa riferimento, ad esempio, all’eventuale lunga durata della dequalificazione o alla richiesta di revisione del lavoratore nei confronti del datore di lavoro.
Fonte: Cassazione