20 Maggio 2024

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Benefit impatriati: sentenza della Corte Tributaria corregge Agenzia delle Entrate

L’agevolazione concede un beneficio tributario quadriennale per quei lavoratori che trasferiscono la residenza fiscale in Italia dopo due anni di residenza all’estero.

La Corte di Giustizia Tributaria di Milano con la sentenza n. 2872 del 2023 cassa almeno in parte la circolare 33/e del 2020 dell’Agenzia delle Entrate.

La questione prende le mosse da una richiesta di applicazione del regime agevolativo da parte di un lavoratore arrivato in Italia nel 2018:  la domanda inserita nella dichiarazione dei redditi del 2020 (730-2021), ritenuta dall’amministrazione tardiva e non applicabile ai sensi della circolare richiamata.

Secondo la P.A. la richiesta del lavoratore risultava tardiva perché per effetti della circolare, che vincola solamente i dipendenti pubblici, la domanda doveva essere fatta al momento dell’assunzione in forma scritta al datore di lavoro o in alternativa in dichiarazione dei redditi, intesa come quella dell’anno di cambio residenza.

Secondo il giudice lombardo laddove non vi siano preclusioni di legge, all’amministrazione finanziaria è certamente vietato elaborarne di nuove.

Pertanto la Corte di Giustizia Tributaria ha ritenuto che al lavoratore spettasse il beneficio.

Benefit impatriati: sentenza della Corte Tributaria corregge Agenzia delle Entrate.

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