Con la sentenza n. 144 del 9 gennaio del 2015, la sezione lavoro della Corte di Cassazione giudica legittimo il licenziamento del dipendente che continua a praticare uno sport che mette a rischio le condizioni fisiche; secondo la Corte, il lavoratore tiene una condotta potenzialmente dannosa e contraria agli interessi del datore di lavoro che è così giustificato a procedere alla sanzione espulsiva nei suoi confronti.
Fonte: Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 18861 dell'8 settembre 2014, ha affermato che, in caso di conversione del contratto di somministrazione in contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, si applica l'art. 32 comma 5 della Legge n. 183/2010 che prevede, nei casi di conversione del contratto a tempo determinato in contratto a tempo indeterminato, la corresponsione al lavoratore di un'indennità risarcitoria onnicomprensiva nella misura compresa tra un minimo di 2,5 ed un massimo di 12 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto.
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 18678 del 4 settembre 2014, ha dichiarato legittimo il licenziamento del lavoratore irrogato a causa delle sistematiche assenze per malattia dello stesso, spesso agganciate ai suoi giorni di riposo e comunicate all'ultimo momento.
La Corte di Cassazione, con sentenza n. 18675 del 4 settembre 2014, ha affermato che per ramo d'azienda bisogna intendere ogni entità economica organizzata in maniera stabile la quale, in occasione del trasferimento, conservi la sua identità. Questo presuppone una preesistente realtà produttiva autonoma e funzionalmente esistente.