A seguito delle numerose richieste di chiarimenti pervenute, l’Inl, con la nota prot. N. 5828 del 4 luglio 2018, ha fornito delucidazioni in merito alle modalità di calcolo della sanzione amministrativa prevista in caso di violazione del divieto di pagamento in contanti delle retribuzioni.
In tal senso, si ricorda che L. n. 205/2017 impone l’obbligo al pagamento della retribuzione mediante strumenti tracciabili. La violazione di tale precetto è sanzionata ai sensi del successivo comma 913, con la sanzione pecuniaria consistente nel pagamento di una somma da 1.000 euro a 5.000 euro.
La formulazione del precetto lascia intendere che il regime sanzionatorio sia riferito alla totalità dei lavoratori in forza presso il singolo datore di lavoro con la conseguenza che la sua applicazione prescinde dal numero di lavoratori interessati dalla violazione.
Tuttavia in relazione alla consumazione dell’illecito, il riferimento all’erogazione della retribuzione, che per lo più avviene a cadenza mensile, comporta l’applicazione di tante sanzioni quante sono le mensilità per cui si è protratto l’illecito.
Fonte: Inl