Martedì 4 giugno parteciperò a una tavola rotonda all’interno del convegno “Lavorare con (l’)intelligenza”, organizzato da Inaz. Nella mia attività di professionista e in quella di divulgatore, sto da tempo seguendo le sfide dell’innovazione nel mondo del lavoro. Sicuramente è affascinante dal punto di vista dell’attento osservatore il momento che il mercato del lavoro sta passando, con diversi fattori ad incidere sul futuro:
- La crisi demografica, che ha presentato il conto al mercato del lavoro: ci sono meno cittadini in età lavorativa rispetto ai decenni precedenti;
- L’avvento dell’intelligenza artificiale, ancora non compresa a pieno dal mondo del lavoro;
- Il lavoro multigenerazionale: la presenza contemporanea di lavoratori appartenenti a generazioni differenti, che hanno visioni diverse del lavoro.
Tutti questi fattori, combinati tra di loro, innescano un mix che può fare paura. Io sono dell’avviso che invece questi fattori generano, combinati tra di loro, delle importanti opportunità da cogliere, volte a migliorare la situazione di partenza.
Vero è che l’inverno demografico sta facendo tribolare il mercato del lavoro, ma è anche vero che l’intelligenza artificiale è destinata ad assorbire attività di tipo ripetitivo, creando un nuovo equilibrio nel mercato.
Il mercato del lavoro e la generazione Z
L’ingresso della Generazione Z sta iniziando a portare vivacità: quanto le aziende sono pronte ad accogliere giovani che manifestano un approccio al mondo del lavoro che denota una consapevolezza diversa? Una consapevolezza in cui il lavoro non è il centro fondante della vita, ma una parte della vita. Guardo con ammirazione a questi ragazzi, che si affacciano al mondo del lavoro dando un valore maggiore alla conciliazione vita-lavoro.
Nonostante le apparenti difficolta, io credo fermamente che si possano generare opportunità importanti. La crisi demografica, sebbene preoccupante, può stimolare l’adozione di nuove tecnologie e politiche di inclusione lavorativa. L’intelligenza artificiale, attraverso un’integrazione corretta, può migliorare l’efficienza e la produttività, consentendo ai lavoratori di concentrarsi su attività ad alto valore aggiunto. Infine, le differenze generazionali hanno la potenzialità di arricchire il mondo del lavoro, introducendo visioni nuove che potenzialmente potranno generare benefici trasversali.
Daniele La Rocca