27 Aprile 2024

Notizie dal mondo del lavoro, previdenza e fisco

La cultura aziendale dopo la pandemia 

La piccola rivoluzione culturale. Un mondo cambiato per sempre. Il Covid ha cambiato tutto per sempre. Tanti gli effetti e i segni a seguire.

La pandemia, seppur drammatica, è stata in fondo una piccola rivoluzione culturale che ha creato una frattura temporale tra il prima e il dopo. Il ritorno al prima, una volta che si è assaporato il dopo, non è mai scontato.

Le persone, costrette nelle loro case, hanno cominciato a sperimentare una  forma nuova di libertà. Nuove idee, altri modi di pensare hanno cominciato a farsi spazio. 

Sembra quasi ironico ma è successo! Nel momento in cui le persone sono state private delle libertà più elementari hanno compreso il significato più profondo dell’essere liberi. 

La pandemia ci ha costretto a mettere in discussione tutto: il lavoro, l’economia, la salute. Portando sotto i riflettori tutte le fragilità dell’essere umani. 

In un momento in cui la protezione e l’ingerenza dello Stato hanno raggiunto i massimi livelli siamo rimasti privi di difese. Così abbiamo fatto i conti con il mondo di prima, immaginando quello di dopo. 

Verso una dematerializzazione della cultura aziendale

Una volta  finita l’emergenza sanitaria bisogna rifare ordine, solo che il riordino non può essere il semplice esercizio di ritorno a quello che c’era prima. 

Così le aziende, per forza di cose, fanno i conti con un mondo diverso.

La cultura d’ufficio, cara a tante imprese e punto di immagine, non piace più.

Costosi esercizi di team building, ritiri aziendali in luoghi lussuosi, uffici ben arredati non sembrano più essere un plus. 

Le cose hanno lasciato spazio alle idee. La cultura d’ufficio pare essersi avviata verso una sua dematerializzazione definitiva.

Molte imprese stanno provando a ricreare la cultura d’ufficio che c’era prima, stanno provando  a rinvigorire il senso di famiglia che le aveva caratterizzate.

Ma più che ai distributori automatici gratis, i dipendenti appaiono interessati ad altri aspetti meno tangibili, forse più necessari.

Ormai i lavoratori hanno sperimentato nuove forme di lavoro, autonomia e flessibilità a cascata. Difficilmente si può tornare indietro.

La cultura aziendale si sta avviando verso la sua fine definitiva? 

Dipende. Sicuramente  continuerà ad esistere ma dovrà indossare vestiti nuovi. 

I beni materiali dovranno essere sostituiti con la valorizzazione del capitale umano puntando sul singolo dipendente come parte integrante dell’azienda stessa. 

Le aziende dovranno smettere di essere qualcosa di esteticamente bello per diventare qualcosa di estremamente funzionale. 

Una strada aperta a  forme di lavoro ibride, sperimentali; occhi alla flessibilità, al rispetto dell’altro, all’equità salariale. 

Legami aziendali meno fisici e più tangibili. Del resto, ce lo ha insegnato la pandemia. Si può essere vicini anche restando fisicamente lontani.  

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