4 Maggio 2024

Notizie dal mondo del lavoro, previdenza e fisco

Il reddito del caffè

La risoluzione n. 89/2024 ha destato una grande attenzione perché tocca uno degli aspetti più cari agli italiani, il caffè. L’Agenzia è stata chiamata a dare il suo parere da una importante multinazionale che nel nostro Paese gestisce diverse caffetterie, che cede al dipendente, per finalità di marketing, alcuni prodotti che commercializza, tra cui confezioni di caffè, degli oggetti brandizzati e una bevanda gratuita, appunto un caffè.

L’Agenzia nella sua risposta si è concentrata sul fatto che tutti questi beni, anche se ceduti con finalità di marketing, rappresentassero delle utilità economiche per il dipendente; tale conclusione, quindi, implica che gli stessi beni siano considerati reddito, secondo le regole generali di cui ai commi 1 e 3 dell’art. 51.

Il punto di vista dell’Agenzia delle Entrate

Peccato che l’Agenzia, forse fuorviata dalla descrizione del datore di lavoro istante, non abbia fatto una distinzione che appare evidente. Se, infatti, nell’omaggio di beni, quali il caffè o una tazza brandizzata, emerge l’utilità economica del dipendente nel ricevere un bene che ha un valore che entra nella sua disponibilità, sorprende come l’Agenzia per il caffè che viene omaggiato ai dipendenti non abbia richiamato l’esenzione dalla formazione del reddito per la somministrazione di vitto da parte del datore di lavoro, di cui alla lettera c) del comma 2 dell’art. 51. Come detto, però, probabilmente l’Agenzia è stata fuorviata dalla descrizione fatta dall’Istante, che  con finalità di marketing, ha esaltato le qualità del caffè che viene omaggiato al dipendente, inducendo l’Agenza nel ritenere che quella bevanda fosse qualcosa di esclusivo, che difficilmente possa essere assimilata al normale caffè che un dipendente potrebbe consumare durante una pausa di lavoro.

Ci sono pochi dubbi, infatti, che la somministrazione gratuita del caffè, o altra bevanda, durante una pausa di lavoro sia da considerare esente dalla formazione del reddito.

In attesa che l’Agenzia, magari sollecitata dal clamore generato dall’Interpello, possa darci una puntuale indicazione, si potrebbe affermare che il caffè gratuito al dipendente non produce reddito, a condizione che non sia troppo pregiato!

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