Approvato in Consiglio dei Ministri il decreto legge con misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica. Il provvedimento reca norme che interessano nello specifico edili e lapidei e agricoltori.
Nel decreto si estende la possibilità di chiedere la cassa integrazione ad ore in caso di eventi oggettivamente non evitabili, escludendola dal conteggio complessivo normalmente previsto: dunque un plafond extra rispetto alle 52 settimane del biennio mobile per la cassa integrazione ordinaria (Cigo) per l’edilizia e ai 90 giorni nell’anno solare per la cassa integrazione per gli operai agricoli a tempo indeterminato (Cisoa). Si prevede che la novità sia in vigore fino a fine anno.
Il Dl prevede anche la possibilità di intese tra le diverse parti sociali sulle linee guida per garantire salute e sicurezza.
Arriva la cassa integrazione per la tutela dei lavoratori edili e agricoli
Arriva quindi la possibilità di attivare la cassa integrazione per i lavoratori edili e agricoli in caso di ondate di calore o violenti rovesci di maltempo.
Circa 10 milioni di euro i fondi assegnati al provvedimento, che interviene su una platea di lavoratori che operano prevalentemente in esterno soggetti dunque ai mutamenti repentini delle condizioni climatiche e atmosferiche.
Nella bozza del testo, all’interno della quota 10 milioni, 8,6 milioni sono per la cig extra nei cantieri e 1,4 milioni nei campi.
La norma prevede che le giornate di interruzione dal lavoro legate a fenomeni climatici straordinari non vengano conteggiate all’interno del plafond annuale dei mesi per i quali le aziende possono ricorrere alla Cig ordinaria.
Attualmente, nella circolare Inps il ricorso alla cig per ‘eventi meteo’ per la tutela dei lavoratori è possibile quando le temperature risultino superiori ai 35 gradi. Ma ci sono delle deroghe, per cui è possibile attivarla anche sotto i 35 gradi se si lavora sotto il sole o se l’umidità aumenta la temperatura percepita rispetto a quella rilevata.