La disparità del trattamento economico e l’omissione del piano formativo nell’elenco. Inesattezze sulle buste paga, mancata corresponsione di assegni familiari, violazione dei principi di non discriminazione?
Violazioni sul lavoro suscettibili di diffide amministrative secondo l’entrata in vigore delle norme più recenti che rientrano nel lungo elenco aggiornato pubblicato in questi giorni dall’Ispettorato del lavoro.
Lo comunica l’Ispettorato Nazionale.
L’elenco (nutrito) di attività e violazioni sul lavoro è consultabile sulle pagine web istituzionali.
Si va dall’omessa consegna della busta paga, all’omessa comunicazione al lavoratore, alla disparità di trattamento economico e normativo e all’omissione del piano formativo.
L’Ispettorato precisa nella nota n. 6674 del 17 settembre “che devono ritenersi escluse dall’elenco tutte quelle violazioni che non rispettano le condizioni indicate dal legislatore, “incluse quelle amministrative che sono legate al corretto adempimento di obblighi che si ritengono direttamente incidenti sulla possibilità di garantire una efficace sicurezza sociale ai lavoratori, in applicazione dell’art. 38, comma 2, della Costituzione””.
“La nuova diffida non potrà essere applicata a coloro che, nei 5 anni precedenti l’inizio dell’accertamento, siano già stati sanzionati a causa di una violazione considerata “sanabile”.
“Essendo però di natura processuale, potrà essere applicata anche alle violazioni sul lavoro commesse prima del 2 agosto così come da nota del 31 luglio che recava indicazioni sull’applicazione del Decreto 103/2024 che disciplina i controlli amministrativi sulle attività economiche svolte dalle pubbliche amministrazioni”.