La confederazione Italiana Federazioni Autonome (CIFA) e la Confederazione Sindacati Autonomi Lavoratori (CONFSAL) hanno siglato un nuovo accordo per l’introduzione di un nuovo modello industriale, per il contrasto al dumping contrattuale e salariale, e per la definizione di un nuovo modello di rappresentatività sindacale.
L’obiettivo dell’accordo è quello di valorizzare la persona, quindi il lavoratore, attraverso una tutela e rafforzamento dei suoi diritti, la crescita professionale ed il benessere lavorativo e sociale nel rispetto delle esigenze di produttività e competitività delle aziende nelle quali opera; l’accordo introduce:
– nuovi sistemi di classificazione del personale;
– l’innalzamento costante delle competenze dei lavoratori con la formazione continua;
– un rapporto più forte tra scuola, università e impresa;
– nuove politiche salariali;
– il potenziamento della contrattazione decentrata;
– la flessibilità;
– il benessere organizzativo;
– un nuovo modello di misurazione della rappresentatività sindacale
Le parti sociali sottolineano come il riconoscimento a sottoscrivere accordi collettivi non può partire da un solo presupposto numerico, in quanto quest’ultimo non è un diretto indice di qualità; occorre individuare standard minimi oggettivi che garantiscano questo indice di qualità stesso.
Il compito di individuare tali standard qualitativi è affidato al CNEL in quanto soggetto terzo garante del rispetto di tali parametri minimi, che andrà a rilasciare un apposito parere positivo o negativo circa l’applicabilità di ciascun CCNL.
Gli indicatori di qualità da rispettare nella contrattazione sono individuati:
– nei i livelli retributivi non orientati al ribasso rispetto alla media dei settori o non inferiori ad un salario minimo fissato per legge;
– nel rispetto dei diritti fissati dalla legge;
– nella capacità di prevedere tutele aggiuntive per il lavoratore quale la formazione e il welfare;
– nella presenza di uno strutturato sistema bilaterale capace di dare concreta attuazione alle disposizioni contenute nell’accordo utile a dare tutele e ad assistere imprese e lavoratori nel quotidiano dispiegarsi dei rapporti di lavoro;
– nella presenza al CNEL della sigla sindacale firmataria del CCNL.
In relazione alla misurazione della rappresentatività Cifa e Confsal, ritengono che la stessa debba avvenire facendo ricorso a determinati criteri:
– consistenza numerica degli associati al sindacato non inferiore al 5% dei lavoratori occupati nell’intero settore privato. La rilevazione di tale dato dovrà avere natura intersettoriale e dovrà tenere conto anche dei dati relativi alle adesioni ai rispettivi sistemi bilaterali già tracciati all’interno dei sistemi informatici dell’INPS;
– significativa presenza sul territorio nazionale da intendersi quale adeguata presenza al fine di garantire le attività di contrattazione e assistenza anche attraverso i soggetti di natura bilaterale;
– attività di tutela degli interessi individuali e collettivi attraverso:
1. la stipula di accordi e contratti collettivi anche intersettoriali (sia nazionali che aziendali o territoriali);
2. la partecipazione a controversie e vertenze di lavoro di natura individuale o collettiva;
3. il coinvolgimento nella condivisione dei piani formativi finanziati dai Fondi Interprofessionali per la Formazione Continua;
4. il coinvolgimento nell’erogazione di altre forme di assistenza ai lavoratori attraverso l’erogazione dei servizi garantiti dai soggetti di natura bilaterale.