Christine Lagarde in audizione: il mondo cambia velocemente.
“Il mercato del lavoro rimane resiliente, con un tasso di disoccupazione pari al 6,4% a luglio, sostanzialmente invariato rispetto all’anno scorso”, parola della presidente Bce Christine Lagarde nel suo intervento introduttorio all’audizione in Commissione Affari Economici del Parlamento Europeo.
“Secondo lo staff della Bce, si prevede che il tasso di disoccupazione rimarrà intorno al suo attuale basso livello” ha aggiunto.
La ripresa post-pandemica
Dopo una “lenta ripresa post-pandemia” nell’Eurozona “la crescita è ripartita all’inizio del 2024” grazie “principalmente a esportazioni e consumi pubblici mentre la domanda interna è rimasta debole”: tuttavia alcuni dati recenti “suggeriscono che la ripresa sta affrontando venti contrari”.
“Ci aspettiamo che la ripresa si rafforzi nel tempo, poiché l’aumento dei redditi reali dovrebbe consentire alle famiglie di consumare di più” ha aggiunto ricordando le ultime proiezioni dello staff della Bce “che prevedono una crescita dell’economia dello 0,8% nel 2024, dell’1,3% nel 2025 e dell’1,5% nel 2026”.
“Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi – ha ricordato – la disinflazione ha accelerato negli ultimi due mesi.
L’inflazione headline è scesa al 2,2% ad agosto 2024 e si prevede che scenderà ulteriormente a settembre, principalmente a causa del calo dei costi energetici. L’inflazione di fondo, escludendo energia e cibo, è scesa al 2,8% ad agosto, guidata da un calo dell’inflazione dei beni che ha superato un aumento dell’inflazione dei servizi”.
Sul fronte retribuzioni, ha aggiunto, “hanno continuato a crescere a un ritmo elevato” anche se “la crescita complessiva dei costi del lavoro si è moderata negli ultimi trimestri e gli utili hanno attenuato l’impatto dei salari più elevati sull’inflazione”.
La Lagarde ha confermato la stima che “l’inflazione potrebbe aumentare temporaneamente nel quarto trimestre di quest’anno, ma gli ultimi sviluppi rafforzano la nostra fiducia che tornerà al nostro obiettivo in modo tempestivo”.
Il mondo cambia rapidamente e l’Europa si deve adattare, come osservò una volta Jacques Chirac, ‘La costruzione dell’Europa è un’arte. È l’arte del possibile’ “.
FONTE: ANSA