28 Marzo 2024

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Senato: presentata la mozione n. 1-00591 in tema di riforma pensionistica

Nella seduta numero 638 dell’8 giugno 2016, è stata presentata in Senato la mozione n. 1-00591 che riprende il tema della riforma pensionistica, con particolare riguardo al delicato tema della rivalutazione automatica delle pensioni, di cui al Decreto Legge n. 201/2011.

Come noto, infatti, l’articolo 24, comma 25, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 ha escluso, per gli anni 2012 e 2013, la rivalutazione automatica delle pensioni di importo superiore a tre volte il trattamento minimo rivalutato, pari ad euro 1443 mensili (lordi).

La Corte Costituzionale, con sentenza 30 aprile 2015, n. 70, ha dichiarato l’illegittimità della suddetta disposizione nella parte in cui prevede che la rivalutazione è riconosciuta soltanto ai trattamenti pensionistici di importo uguale o inferiore a quello sopra individuato.

In seguito alla suddetta sentenza della Corte Costituzionale, il Governo ha emanato il decreto-legge 21 maggio 2015 n. 65 (Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali e di garanzie TFR), con il quale è stata disposta una restituzione degli arretrati ed una ricostruzione dei trattamenti pensionistici soltanto parziale, arrecando evidenti disagi ai pensionati.

Nella mozione in commento si legge infatti che “in concreto gli importi restituiti oscillano tra lo zero e il 21 per cento di quanto spettante, con un danno pari ad almeno il 79 per cento e al 100 per cento per le pensioni superiori ai 2.810 euro mensili lordi”.

E’ stata, quindi, rilevata l’incongruenza tra la sentenza della Corte Costituzionale n. 70/2015 e le disposizioni di cui al decreto-legge 21 maggio 2015 n. 65, giustificata con la “difficile situazione della finanza pubblica e con la necessità di mantenere gli equilibri di bilancio”.

Per mettere fine a tale situazione, nella mozione in oggetto è stato richiesto al Governo di provvedere “all’integrale restituzione degli importi maturati per effetto del ripristino della perequazione e la ricostruzione del trattamento pensionistico, con effetti sugli importi degli assegni pensionistici vita natural durante, inclusa la rivalutazione sull’importo rivalutato per gli anni successivi”.

Quanto sopra da attuarsi con la futura Legge di Stabilità 2017.

Altre interessanti proposte, contenute nella mozione, hanno ad oggetto:

– la riforma del sistema pensionistico con la previsione di un’aliquota contributiva uniforme pari al 25-26 per cento, per lavoratori dipendenti e autonomi;

– il finanziamento di un’eventuale pensione complementare a cui il lavoratore possa accedere tramite il versamento volontario di una quota contributiva pari a quella non versata alla previdenza obbligatoria, secondo quanto previsto dall’articolo 24, comma 28, ultimo periodo del decreto-legge n. 201 del 2011 e con specifici sistemi compensativi per gli iscritti in via esclusiva alla gestione separata;

– l’aumento delle maggiorazioni sociali dei trattamenti pensionistici di cui all’articolo 38, comma 1, lettere a), b) e c) della legge 28 dicembre 2001, n. 448;

– la diminuzione dell’imposizione fiscale sulle pensioni di importo molto basso come quelle inferiori a quelli inferiori a tre volte il minimo.

Fonte: Senato della Repubblica

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