19 Aprile 2024

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Interpello n. 27/2014: somministrazione irregolare, distacco illecito e “lavoro nero”

La Confimi Impresa ha avanzato istanza di interpello al fine di conoscere il parere del Ministero del Lavoro in ordine alla corretta interpretazione degli artt. 27, comma 2, e 30, comma 4 bis, D.Lgs. n. 276/2003, riguardanti le ipotesi di somministrazione irregolare e di distacco illecito.

Nello specifico, l’istante chiede se nei suddetti casi possa essere riscontrata anche la fattispecie del “lavoro nero” ai fini dell’applicazione del regime sanzionatorio della maxisanzione di cui alla Legge n. 183/2010, nonché per l’adozione del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale di cui all’art. 14 del D.Lgs. n. 81/2008.

Rispondendo al quesito, il Ministero del Lavoro, ha anzitutto ricordato che in caso di somministrazione irregolare o distacco illecito, l’effettivo utilizzatore potrebbe essere considerato a tutti gli effetti il datore di lavoro del personale utilizzato.

Di conseguenza, afferma il Ministero, nelle suddette ipotesi l’applicabilità di tale disposizione esclude “in radice” la possibile applicazione delle sanzioni per lavoro “nero” e delle altre sanzioni amministrative legate agli adempimenti di costituzione e gestione del rapporto di lavoro.

Infatti, come affermato dal Ministero del Lavoro, si tratta di fattispecie autonome del tutto distinte e peculiari, in quanto presuppongono che l’utilizzazione dei lavoratori sia avvenuta in forza di un accordo tra somministrante/distaccante e utilizzatore. Tale elemento, peraltro verificabile in ragione della esistenza di adempimenti retributivi e contributivi in capo al somministratore/distaccante, determina una peculiarità della fattispecie, dalla quale deriva l’inapplicabilità delle sanzioni amministrative per lavoro “nero” o legate agli adempimenti di costituzione e gestione del rapporto di lavoro o del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. Si applicheranno, invece, le sanzioni specifiche previste per le fattispecie in oggetto.

Fonte: Ministero del Lavoro

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